Dott.ssa Ilenia Zanotti

Area giuridica

La psicologia forense, o psicologia giuridica, è una branca della psicologia che si occupa dei processi psicologici relativi ai diversi aspetti della dimensione giuridico-forense.
In Italia lo psicologo forense per svolgere la funzione di CTP o CTU necessita, oltre alla laurea magistrale in Psicologia, di 5 anni, e relativa iscrizione all' albo professionale da almeno 3 anni, di aver conseguito idonea formazione e aggiornamento in ambito psicologico-giuridico.

Come interviene lo Psicologo Giuridico?

 

Lo psicologo giuridico può essere nominato dal Giudice o dal Pubblico Ministero come Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) nei procedimenti della giustizia civile o come Perito in quelli della giustizia penale, affinché conduca una valutazione specialistica su questioni di pertinenza psicologica e fornisca un parere tecnico che possa aiutare l'Autorità Giudiziaria a prendere le dovute decisioni. Nel momento in cui il giudice ritenga quindi necessario disporre valutazioni su cognizioni tecniche riguardanti specifiche scienze di cui egli non abbia padronanza, può disporre la esecuzione di indagini a carattere peritale nominando uno psicologo.
Anche le parti in causa possono nominare dei Periti o Consulenti Tecnici di Parte (CTP) affinché garantiscano l'esattezza scientifica delle procedure e conclusioni del CTU, nel rispetto degli interessi delle persone coinvolte e delle esigenze giudiziarie vigenti.

Quali sono gli ambiti di intervento dello Psicologo Giuridico?

 

  • La FAMIGLIA: valutazione dei minori e delle capacità genitoriali nei casi di separazione, divorzio e relativo affidamento dei figli o nelle richieste di adozione oppure nelle richieste da parte dei servizi sociali.
  • Valutazione dello STATO PSICHICO della persona: nei casi d' interdizione e inabilitazione psichica; nell' accertamento della capacità a fare testamento agli anziani; valutazione dell'idoneità alla guida e al porto d'armi.
  • COMMISSIONE di REATI, la valutazione di adulti autori di reato, testimoni o vittime.
  • Valutazione del DANNO NON PATRIMONIALE: comprende in sé qualsiasi danno dovuto a comportamento ingiusto altrui che produca una lesione all' integrità psicofisica (danno biologico-danno biologico di natura psichica), o una grave sofferenza morale (danno morale) o un sostanziale sconvolgimento delle abitudini e delle attività realizzatrici di un individuo (danno esistenziale). Esempio: incidenti stradali, negligenza medica e professionale in genere, lutti.
    Rientrano nella valutazione del danno non patrimoniale anche situazioni di:

     

    MOBBING: un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, etc.) perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. I singoli atteggiamenti molesti (o emulativi) non raggiungono necessariamente la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell'insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua esistenza.

     

    STALKING: serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.
  • Le situazioni in cui i MINORENNI sono VITTIME e/o TESTIMONI di REATI violenti: il ruolo dello psicologo giuridico riguarda l' osservazione e la valutazione peritale nei casi di ipotesi di abuso sessuale o maltrattamenti di minore, la valutazione di minori e del contesto familiare in casi di pregiudizio, valutazione dell' idoneità psichica e l'attendibilità della testimonianza del minore, la condizione psicologica ed evolutiva, cioè il grado di maturità e la relativa imputabilità di adolescenti autori di reato.
  • In AMBITO PENALE il ruolo dello psicologo giuridico è quello di affiancare e integrare la valutazione di uno psichiatra forense sulla personalità dell'imputato, di accertarne la capacità di intendere e di volere e la pericolosità sociale.